Come gestire il riassortimento in modo efficiente
Come ogni anno, al termine del periodo di saldi, i negozi svuotano i magazzini per lasciare spazio ai capi della nuova stagione e agli ultimi trend in fatto di moda. Affrontare la pianificazione e l’arrivo della nuova collezione, però, non è una sfida semplice. In questa occasione, ai brand viene chiesto di gestire in modo efficace ed efficiente l’assortimento, per fare in modo che i prodotti siano sempre disponibili, soprattutto nei periodi ad alto tasso di acquisti, in modo da non generare perdite.
Secondo REMIRA Italia, gestire in modo efficiente il processo di rinnovo degli scaffali richiede una strategia mirata e ben pianificata che è possibile suddividere in tre passaggi fondamentali.
Pianificare la domanda di capi e prodotti, soprattutto in periodi ad alto volume di vendita, è essenziale per ottimizzare la produzione, evitando carenze o eccedenze di merce, e per bilanciare efficacemente le scorte. In questo modo i negozi sono sempre forniti dei prodotti più richiesti e limitano lo spazio occupato da quelli che, invece, non soddisfano le esigenze. Inoltre, una buona previsione della domanda, supportata da precisi strumenti di analisi predittiva, permette di evitare sconti last minute su capi invenduti e di ottimizzare la gestione del magazzino.
Monitorare la qualità dei prodotti: una collezione di qualità contribuisce a rafforzare la reputazione del brand e a fidelizzare il cliente, mentre prodotti difettosi comportano un alto tasso di resi che generano costi aggiuntivi. Si stima, infatti, che le principali cause di reso siano legate a danni o difetti, taglie errate e prodotti non corrispondenti alla descrizione. Abbigliamento e calzature rientrano tra le categorie più soggette a reso. Un accurato controllo qualità permette dunque di ridurre il tasso di prodotti restituiti dovuti a errori di produzione e a discrepanze tra le aspettative e il prodotto finale, prevenendo insoddisfazioni che potrebbero danneggiare il brand.
Ottimizzare il processo di reverse logistic: un’indagine McKinsey evidenzia che quasi il 33% dei rivenditori non ritiene prioritario ridurre i resi focalizzandosi sull’ottimizzazione delle politiche di reso piuttosto che sulle cause sottostanti che li generano. Tuttavia, un buon processo di logistica inversa genera una grande quantità di dati che possono essere analizzati per individuare le cause dei resi e migliorare i prodotti e future collezioni. Se, ad esempio, molti prodotti vengono restituiti perché di taglia troppo piccola e non corrispondente alle aspettative, nelle collezioni successive si potrà adattare la taglia per ridurre i resi. Riducendo gli sprechi si contribuisce inoltre a limitare l’impatto ambientale significativo dell’industria della moda che ogni anno solo in Europa genera 5,8 milioni di tonnellate di rifiuti tessili, circa 12 kg a persona, che vanno a influire gravemente sulla salute del Pianeta.
“La tecnologia offre numerosi strumenti per gestire in modo efficiente il riassortimento in negozio. Oggi sta diventando sempre più un elemento chiave per migliorare l’esperienza del cliente, ottimizzare le risorse, aumentare la profittabilità e, di conseguenza, il successo di un brand di moda. Questo è ciò in cui ci impegniamo ogni giorno in REMIRA Italia per offrire soluzioni avanzate che permettono alle aziende di gestire in modo ottimale i flussi e di minimizzare gli impatti negativi, così da non temere più il fatidico momento del rinnovo degli scaffali.” – afferma Matteo Sgatti, Regional Sales Manager di REMIRA Italia.