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E’ stata pubblicata “Le compagnie di navigazione: un’analisi economico-finanziaria – bilanci”, elaborata per l’8° anno consecutivo dal Centro Studi Fedespedi con lo scopo di analizzare le performance economico-finanziarie delle principali compagnie di navigazione. L’edizione di quest’anno prende in esame i bilanci 2022 di 10 compagnie di navigazione e contiene un focus anche sui risultati del primo trimestre 2023.

Nel 2022 il traffico container ha risentito degli effetti della crisi geopolitica e della guerra in Ucraina registrando una flessione del 3,9% sul 2021, il valore più alto in negativo dalla crisi finanziaria del 2009. La contrazione dei traffici mondiale ha influito anche sul livello della domanda e dei noli che da febbraio 2022 hanno iniziato a registrare un trend decrescente fino a raggiungere a giugno del 2023 una diminuzione percentuale del 74% rispetto a gennaio 2020.

Nell’ultimo anno la capacità delle principali compagnie è aumentata nel complesso di più di 2 milioni Teu.

La flotta a disposizione delle 12 compagnie analizzate è pari a 2.878 navi, il 55% delle portacontainer totali. La capacità complessiva è pari a circa 18 milioni di Teu, grazie a un aumento della capacità media per nave. Spiccano gli aumenti di MSC, di CMA CGM e di Evergreen.

Le società coinvolte nelle tre grandi alleanze controllano l’81,2% dell’offerta di capacità e il 51,1% delle navi.

Nel 2022 le compagnie di navigazione nonostante il minor numero di container movimentati hanno potuto godere ancora degli effetti positivi del forte rialzo dei noli in termini di fatturato – con aumenti percentuali sul 2021 tra il 13% e il 109% e soprattutto risultati finali con picchi oltre il 400%: risorse importanti che hanno consentito alle compagnie di navigazione di far fronte a debiti pregressi o di preservare liquidità per futuri investimenti, o per consolidare le strategie d’integrazione avviate negli anni precedenti.

Per quanto riguarda il primo trimestre 2023 il drastico ridimensionamento dei traffici e dei noli ha comportato pesanti riduzioni del fatturato, mediamente superiori al 50% rispetto allo stesso periodo del 2022 con utili inferiori in media dell’80% rispetto al primo trimestre del 2022.

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