“Per rispondere alla nuova sfida imposta dai pagamenti in tempo reale, la prevenzione delle frodi non può più limitarsi ad un approccio reattivo, ma deve orientarsi sempre di più verso una logica predittiva”, dichiara Marzocca. “In molti casi, ciò significa rivedere completamente il proprio sistema antifrode, partendo dall’analisi di dati storici e comportamentali degli utenti e nelle transazioni per identificare azioni anomale e pattern sospetti prima ancora che la frode si verifichi. L’obiettivo è intervenire in modo tempestivo ed efficiente per bloccare o mitigare le operazioni fraudolente, utilizzando soluzioni avanzate di fraud detection che sfruttano anche le potenzialità dell’AI e del machine learning. Ovviamente ogni azienda fintech è unica, e un approccio standard alla gestione del rischio basata sull’intelligenza artificiale non è efficace. In questo senso, il successo parte dalla qualità dei dati. I modelli di AI sono validi solo quanto i dati su cui vengono addestrati, quindi è fondamentale garantirne l’accuratezza, la rilevanza e la coerenza. Il monitoraggio in tempo reale è altrettanto cruciale: il tracciamento continuo delle transazioni, dei comportamenti dei clienti e dei cambiamenti di mercato consente di rilevare tempestivamente i potenziali rischi, prima che si trasformino in problemi più gravi. Infine, i modelli di AI devono evolversi. Le minacce finanziarie e le tecniche di frode cambiano costantemente, quindi modelli statici diventano rapidamente obsoleti. Aggiornamenti regolari, riaddestramento e ottimizzazione continua sono indispensabili per garantire una gestione del rischio proattiva e non solo reattiva”.