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Se oggi per il consumatore le parole d’ordine sono “risparmio” e “spending review”, per il settore retail diventa indispensabile riuscire a rispondere alle sue esigenze mutevoli attraverso offerte e strategie differenzianti. Per supportare le aziende in questa sfida, Toluna si è rivolta direttamente agli italiani, per scoprire il loro grado di soddisfazione per i punti vendita che frequentano abitualmente e come immaginano lo “scaffale ideale”. Ecco quanto emerso dall’indagine, svolta a maggio 2023 su un campione di oltre 1.000 intervistati rappresentativi della popolazione italiana.

Ricerca della promozionalità e contrazione dell’acquisto dei beni ritenuti non essenziali, sono le tattiche più menzionate dai partecipanti alla survey per fronteggiare l’aumento del costo della vita. Tra le altre soluzioni adottate emergono anche l’acquisto dei consueti prodotti quando in offerta, la scelta di brand più convenienti, il confronto dei prezzi sia online che offline e una generale riduzione del numero di beni comprati. Insight che rivelano un certo grado di “disaffezione” verso i brand abituali e una maggiore apertura alla sperimentazione: si riduce, infatti, il divario tra branded e private label, la cui presenza nei carrelli è aumentata negli ultimi due anni per il 58% degli italiani. 

Come per i brand, anche l’attaccamento nei confronti del punto vendita diminuisce: la nuova parola chiave è diversificazione. Quasi la metà degli intervistati oggi visita molteplici supermercati e il 40% si rivolge, a differenza del passato, anche ai discount. Il 29%, poi, suddivide lo shopping tra grandi store e piccoli negozi: un dato in controtendenza sul fronte del risparmio, ma che dimostra la persistenza di una propensione a investire per la qualità.

Lo “scaffale ideale” descritto dai rispondenti si distingue per prezzi più vantaggiosi di altri, offerte e marche economiche facilmente localizzabili e numerose promozioni. In altre parole deve accompagnare nella ricerca della convenienza. L’organizzazione degli scaffali dovrebbe poi permettere l’individuazione dei prodotti di interesse con rapidità, ma offrire al contempo molta varietà, oltre a consentire di notare con semplicità le novità e mettere a disposizione molti prodotti del marchio del supermercato.

Da qui l’importanza dell’assortimento, aspetto su cui emergono significativi margini di miglioramento: quasi 3 partecipanti al sondaggio su 4, infatti, non sono del tutto soddisfatti dalla varietà e disponibilità dei prodotti offerti dal proprio punto vendita di riferimento.

Assortimento che però non deve penalizzare la qualità. Gli intervistati, infatti, auspicano prodotti di maggior freschezza, salutari e stagionali, a km 0 e di qualità superiore e chiedono più dettagli sulla loro provenienza. Prioritaria anche la questione della sostenibilità, che si traduce nella richiesta di confezioni riciclabili, formati risparmio e prodotti sfusi, oltre a una generale maggior presenza di brand attenti all’ambiente. Spazio anche per i prodotti di nicchia: quasi la metà dei rispondenti spera di trovare un’ampia varietà di prodotti biologici, il 31% di cibi pronti e il 28% di prodotti vegani.

Alla soddisfazione del consumatore contribuisce anche l’accoglienza riservatagli dal punto vendita. L’85% degli italiani, difatti, ritiene importante che l’ambiente trasmetta pulizia, freschezza e salubrità e che sia presente personale disponibile ad aiutare nella ricerca di prodotti e a consigliare.

Un’ulteriore opportunità di differenziazione, infine, è rappresentata dai servizi: contenitori di smaltimento, orari flessibili e prolungati, ricezione di offerte personalizzate e possibilità di scansionare autonomamente i codici a barre durante lo shopping sono quelli più richiesti in ambito retail dai partecipanti al sondaggio.

“Davanti a un consumatore sempre più disaffezionato, focalizzato sul risparmio e aperto alla sperimentazione, occorre ridefinire la strategia dell’assortimento. – sostiene Silvia Usberti, Quantitative Research Lead di Toluna – Il retailer deve essere in grado di valorizzare novità e prodotti per renderli essenziali agli occhi di quell’acquirente che oggi cerca di proteggere il bilancio familiare tagliando sul superfluo. Imperativo è continuare a puntare sulla qualità, su cui il consumatore italiano non è disposto a scendere a compromessi, e individuare nei temi a lui cari, come salute e sostenibilità, le opportunità per mettersi in luce”.

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