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L’Indagine supermercati di Altroconsumo arriva in soccorso del portafoglio degli italiani, aiutandoli a individuare le insegne risultate più convenienti nell’indagine sul territorio nazionale e a identificare in ogni città i punti vendita dove si può spendere di meno.

Grazie ai dati di Altroconsumo, una coppia con 2 figli, che spende mediamente 8.548 euro l’anno può arrivare a risparmiare fino a 3.455 euro acquistando i prodotti in assoluto più economici in vendita nei discount.

L’indagine misura il posizionamento di prezzo dei punti vendita e delle catene della GDO sulla base di 4 possibili panieri di spesa, sintetizzando l’analisi di quasi 1.600.000 prezzi di tutti i prodotti presenti a scaffale in 125 categorie di prodotti alimentari, prodotti per la cura della casa e della persona e alimenti per animali. La rilevazione è stata effettuata dal 7 marzo al 1° aprile 2023, in ben 1.203 negozi distribuiti in 67 città italiane.

Che l’inflazione si sia fatta sentire in quest’ultimo anno lo si vede chiaramente confrontando i prezzi dei prodotti presenti in questa indagine con quelli dello scorso anno, da cui emerge che la tipologia di punto vendita che ha aumentato maggiormente i prezzi sono i discount, con circa il 15% di aumento medio, rispetto ad un incremento del 5,2% registrato lo scorso anno. Avendo i discount minor margine sui prodotti, faticano di più a contenere l’aumento derivante dall’inflazione rispetto a Iper e Super, che infatti si attestano intorno all’11/12% di aumento medio. Ciò detto i discount restano comunque l’insegna più conveniente delle rilevazioni di Altroconsumo, dove poter fare la spesa.

Altroconsumo ha redatto in totale 4 classifiche per le catene nazionali, dalle quali, per le prime tre, risulta: le catene più convenienti, al momento delle rilevazioni, risultano essere a pari merito Esselunga Superstore e Famila Superstore, seguite da Ipercoop, Pam e Spazio Conad; come sempre capita, la classifica delle insegne con i prodotti più economici è dominata dalle catene di discount. Quest’anno la prima posizione è stata conquistata, per la prima volta, da In’s Mercato, mentre seguono a distanza di un punto indice Aldi, Dpiù, Eurospin e Prix Quality. Prima tra le catene di supermercati Esselunga Superstore, grazie anche al lancio sul mercato di un’etichetta di prodotti primo prezzo, che si attesta al 9° posto, seppure con un divario di prezzi del 12% rispetto a In’s Mercato; l’insegna che risulta avere i prezzi più convenienti, al momento delle rilevazioni, è Spazio Conad seguito da Ipercoop con indice 103.

La quarta e ultima classifica dell’Indagine è quella relativa al paniere misto o paniere totale, che include tutti i prodotti a scaffale delle 125 categorie selezionate e tutte le tipologie di punto vendita. Questa classifica è suddivisa in due categorie, una per i discount e una per iper e super, poiché la differente ampiezza dello scaffale rende difficilmente confrontabili le due tipologie di punto vendita.

Nella categoria discount per la prima volta troviamo sul podio In’s Mercato, seguito a breve distanza da Lidl ed Eurospin, rispettivamente in seconda e terza posizione. Per quanto riguarda, invece, ipermercati e supermercati, la catena più economica al momento delle rilevazioni risulta essere, anche quest’anno, Famila Superstore, Conad che segue con indice 101.

Quali sono le città in cui una famiglia potrebbe risparmiare di più scegliendo con accortezza il punto vendita in cui fare la spesa? I dati di quest’anno ci dicono che Cremona è la città in cui le differenze di prezzo sono maggiori, e dove di conseguenza le possibilità di risparmio sono più elevate, fino a quasi 2.000 euro all’anno scegliendo il supermercato più economico; segue poi Mantova con un risparmio superiore ai 1.600 euro annui. Mentre in altre quattro città italiane è possibile un risparmio superiore ai 1.300 euro: rispettivamente Bologna, Bergamo, Roma e Reggio Emilia. Le città in cui le differenze tra un punto vendita e l’altro sono meno elevate risultano invece Reggio Calabria, Messina, Cosenza e Caserta, con possibili risparmi annui inferiori ai 45 euro di Caserta, 90 euro di Cosenza e sotto i 160 euro nelle altre due città.

Ma qual è la città con il primato del risparmio? L’indagine di quest’anno incorona Vicenza, dove si trova il supermercato con la possibilità di spesa minima più bassa, che in valori assoluti equivale a circa 5.833 euro: una differenza di quasi 1.000 euro all’anno rispetto alla spesa media di una famiglia italiana. In generale le città più economiche, con spesa minima inferiore ai 6.000 euro sono tutte del nord-est, zona che si conferma ancora una volta la più alta a livello concorrenziale. Mentre Sassari e Palermo risultano ultime in classifica e più care di Vicenza di quasi 1.000 euro l’anno.

Parlando di punti vendita, l’insegna dove è possibile fare la spesa al costo più basso d’Italia, al momento delle rilevazioni, è l’IperRossetto di Torri di Quartesolo – non a caso in provincia di Vicenza, che anche lo scorso anno si era aggiudicato il punto vendita più economico dell’Indagine. Quest’anno i supermercati e gli iper della catena Rossetto sono risultati molto convenienti e il primo punto vendita non Rossetto nella classifica generale è il Famila Superstore di Venezia.

L’indagine ha messo in evidenza anche quest’anno importanti differenze di prezzo di alcuni articoli di marca fra un punto vendita e l’altro nella stessa città. Un’oscillazione di prezzo che può arrivare anche quasi al 200%, il che significa che uno stesso prodotto si può trovare in un punto vendita a un prezzo quasi triplo rispetto a un altro punto vendita.

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