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Cambiare la propria piattaforma di e-commerce può rappresentare un passo importante per la crescita della propria attività e la promozione del brand. Comprenderne le esigenze specifiche in qualità di merchant, identificare i punti deboli, scoprire le opportunità di miglioramento e condurre ricerche di mercato sono tutti elementi fondamentali per trovare la soluzione migliore per la propria attività.

La migrazione del proprio e-commerce da una piattaforma a un’altra non è un processo da prendere alla leggera, ma non deve necessariamente essere costoso, sconvolgere gli equilibri o richiedere troppo tempo.

Sebbene ogni azienda rappresenti un mondo a sé, di seguito sono riportati cinque step fondamentali per gestire la migrazione della propria piattaforma e creare un sito e-commerce totalmente rinnovato.

Il replatforming di un e-commerce richiede un’attenta pianificazione. Per stabilire una data e una tempistica di lancio, è importante delineare tutto ciò che la migrazione comprenderà, come ad esempio le modifiche da apportare e i dati da trasferire. In questa fase, è importante considerare tutte le scadenze urgenti che devono essere rispettate e che determineranno la data di lancio, come le aspettative dei dirigenti o un evento specifico da tenere in considerazione. Una volta determinata, si otterrà una tempistica che servirà come base per il proprio scope of work e la data di lancio da cui partire.

Oltre alla data di lancio, è importante stabilire le aspettative legate ai processi aziendali quotidiani una volta che saranno stati investiti denaro e tempo per la nuova piattaforma. Come base di partenza, si può partire dal confronto tra le caratteristiche e le funzionalità che si desidera implementare con l’esperienza offerta dalla piattaforma attuale. E’ importante parlare con gli stakeholder dei diversi reparti della propria azienda per comprendere meglio le aspettative e i KPI desiderati per la nuova piattaforma di e-commerce. Un’informazione completa in tal senso è essenziale per il successo.

A ciascun obiettivo corrispondono dei requisiti. Si può iniziare con una serie di requisiti ripresi dalla propria piattaforma e-commerce attuale: integrazioni chiave, proprietà web specifiche, supporto per determinati gateway di pagamento, fornitori di servizi fiscali legati alle vendite e strumenti di marketing. I requisiti devono essere semplici e rispettarli è molto importante, per fornire al team di sviluppo o a eventuali integratori di sistema/agenzia informazioni dettagliate su cosa creare, e per chiarire alle figure chiave interne cosa aspettarsi una volta avviata la fase di test end-to-end.

A questo punto, si dovrebbe avere una comprensione estremamente approfondita dell’intero ciclo operativo dell’e-commerce e un’idea precisa di ciò che è necessario, di ciò che si vorrebbe ottenere e di eventuali obiettivi richiesti dai vari stakeholder.

Esistono società di consulenza che assistono le aziende in questo processo, in particolare nell’area dell’e-commerce, e che conoscono le varie tecnologie disponibili. È uso comune inviare una richiesta (RFP) a più fornitori per chiedere un preventivo legato alla piattaforma che si sta valutando e ai costi di migrazione. 

Trovare la giusta piattaforma e-commerce è la chiave per il successo. Non c’è bisogno solo di una soluzione che offra le funzionalità e le caratteristiche in grado di soddisfare i propri requisiti, ma anche di un fornitore che condivida la propria vision per il futuro e che sia pronto a supportare il cliente nel raggiungimento degli obiettivi.

Tutto il duro lavoro e la pianificazione si concretizzano in questa fase. L’implementazione non è sempre facile e spesso ci sono sfide lungo il percorso, quindi è importante essere flessibili, definire le aspettative interne e rivedere il lavoro in corso in maniera frequente.

BigCommerce ha recentemente annunciato i risultati dello studio Total Economic Impact condotto da Forrester Consulting

Sulla base di dati reali e di ricerche associate, lo studio ha rilevato che i merchant enterprise hanno risparmiato tempo e costi, registrando una crescita del business e una maggiore fidelizzazione dei ricavi a seguito del replatforming su BigCommerce. Lo studio, inoltre, ha rilevato che un’organizzazione composta da merchant con esperienza nell’uso di BigCommerce ha ottenuto un ROI del 211% con un periodo di recupero di otto mesi e un valore attuale netto di 5,42 milioni di dollari, dopo la migrazione da piattaforme precedenti. 

Tra gli ulteriori dati di interesse si segnalano: risparmio di tempo dal 50% al 90% per gli sviluppatori che utilizzano le funzionalità API aperte di BigCommerce; per un valore di circa 188.000 dollari; risparmio di tempo dal 30% al 40% per l’aggiornamento dei contenuti del sito e-commerce e del catalogo, per un valore di circa 244.000 dollari; crescita del business grazie ad un miglioramento del 10%-30% del tasso di conversione del traffico del sito e del 5% del valore medio degli ordini; oltre 300.000 dollari di ricavi grazie alle migliori prestazioni del sito dopo la migrazione a BigCommerce; oltre 774.000 dollari di risparmi sui costi grazie al passaggio dalla soluzione precedente.

Ulteriori vantaggi non quantificabili quali una migliore CX, l’espansione in nuovi mercati e una capillare assistenza clienti.

In conclusione, effettuare un replatforming non significa solo rifare il look al proprio sito, ma anche e soprattutto dotarsi degli strumenti tecnologici giusti per affrontare le sfide e i cambiamenti futuri. Tra potenziali difficoltà economiche e mutazioni nel comportamento dei clienti, adottare una strategia orientata al futuro è essenziale per mantenere la propria rilevanza in un panorama competitivo. Il processo di replatforming può fare paura, ma con un team fidato di esperti nel campo dell’e-commerce è possibile affrontare la transizione nel modo più sicuro, veloce ed efficiente possibile.

(di Irene Rossetto, Country Director di BigCommerce in Italia)

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