In occasione della Giornata della Terra – l’#EarthDay – sabato 22 aprile 2023, mirata a sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche ambientali e la salvaguardia del nostro pianeta, FRoSTA vuole dare un messaggio di cambiamento importante, e rivoluziona il trasporto dei suoi prodotti dalla Germania all’Italia. I surgelati FRoSTA oggi viaggiano lungo i binari del treno che porta i prodotti dalla sede tedesca di Bremerhaven alla sede italiana di Nogalore Rocca, Verona.
“Oggi anche la nostra attuale politica dei trasporti di prodotti alimentari è allineata con la nostra strategia di riduzione delle emissioni. Il trasferimento intermodale è per noi un fattore chiave per raggiungere questo obiettivo, poiché il trasporto merci su rotaia comporta importanti riduzioni sulle emissioni di CO2 ed è per questo che abbiamo convertito l’80% dei nostri trasporti da strada a rotaia” afferma con orgoglio Felix Ahlers, CEO FRoSTA srl.
La sfida dell’azienda abbracciata in collaborazione con Paneuropa, compagnia di logistica focalizzata su soluzioni sostenibili e responsabili nei confronti dell’ambiente e operante in tutta Europa, ha dato vita a un trasporto intermodale Germania – Italia: questa modalità garantisce la riduzione del 75% di emissioni di CO2 e addirittura il 90% in meno di emissioni di particolato rispetto al trasporto con i camion. A oggi, FRoSTA ha effettuato più di 25 spedizioni su treno, che si traducono in 40 camion: dunque, il risparmio di CO2 non è solo in base alle emissioni del mezzo di trasporto, ma anche sul fatto che il treno dà la possibilità di caricare più prodotti surgelati.
Di conseguenza, si stima che nel 2023 l’azienda ridurrà le sue emissioni di CO2 di oltre 400 tonnellate. Ma cosa sono 400 tonnellate di CO2? Un esempio che dà l’idea delle proporzioni di questo cambiamento è il seguente: per ridurre la stessa quantità di CO2 si dovrebbero piantare oltre 32.000 alberi su circa 60 ettari di terreno, che corrisponderebbero a 84 campi di calcio.
Il settore dei trasporti non è tra i più amici dell’ambiente, vista la netta egemonia del trasporto su strada: si stima che ad oggi un quarto del volume delle emissioni di gas serra nell’atmosfera è provocato dal settore dei trasporti. Per fare fronte a questa tematica spinosa e delicata, sempre nel 2021 l’Unione europea ha posto la ferrovia al centro della mobilità sostenibile, dando vita all’anno del treno, il mezzo meno inquinante di tutti, “capace di rinforzare i legami e gli scambi tra i territori. In altre parole, fautore della coesione sociale”. Come pubblicato dall’Agenzia europea dell’ambiente, quella ferroviaria può considerarsi a livello Europeo la modalità di trasporto motorizzato più rispettosa dell’ambiente, in termini di emissioni di gas a effetto serra e rispetto agli spostamenti su ruota o in aereo.
“Mentre affrontiamo l’emergenza climatica e dobbiamo rispettare il nostro obiettivo climatico, il trasporto ferroviario di merci è sicuramente parte della soluzione”. Gianluca Mastrocola, AD FRoSTA srl.
Un modo diverso di pensare alla logistica che non è più solo ambientale, ma si declina in tutte le sue diverse e profonde accezioni, includendo la sostenibilità etica e sociale. Un modo di intendere la logistica il più possibile eco-friendly, più economico perchè è possibile aumentare i carichi su ciascun rimorchio, più sicuro perché permette di evitare di creare ulteriore traffico sul Traforo del Brennero, e più longevo perché evita l’usura dei camion e delle strade.
“La sfida che ci siamo posti sembrava impossibile, perché non esisteva un collegamento su rotaia tra la Germania e l’Italia che ci avrebbe permesso il trasporto dei nostri prodotti surgelati. Per questo è stata fondamentale la collaborazione con Paneuropea, per trovare insieme una soluzione. Il cambio di mindset ci ha sicuramente sostenuti: essere coraggiosi nel perseguire un obiettivo, e non dare ascolto ai detrattori. Una bella soddisfazione per tutto il team, anche considerato che a gennaio avevamo già raggiunto il target dell’anno”. Heliodor Rawski, Direttore della Logistica, FRoSTA AG
La dimostrazione che, anche nei settori che appaiono meno flessibili e in cui cambiare il modo di fare le cose sembra difficile, c’è sempre #UnAltroModoPer.